La manovra finanziaria che fa male

Ebbene si, siamo quasi arrivati a Ferragosto, ma la gioia di vivere le vacanze in tutta serenità è stata spazzata via dalle perplessità della manovra finanziaria approvata ieri in serata. Una manovra che, come lo stesso Berlusconi afferma, mette le mani nelle tasche degli italiani e che fa “grondare di sangue il cuore”.

Per conto mio, non posso che essere deluso da questa manovra scellerata, in un periodo in cui gli scandali che mettono in risalto tutti i benefit della casta dei politici, si ripetono quotidianamente. Infatti secondo la mia opinione, era necessaria una presa di posizione che tagliasse la spesa e non che la assecondasse con ulteriori tasse che andranno a colpire in un primo momento il ceto medio, ma che sapranno solamente abbassare il tenore di vita di chi non possiede i milioni di euro.

Al caro Giulio Tremonti, un tempo da me ammirato, consiglierei un grosso esame di coscienza. Ovviamente non solo a lui, ma anche a tutta la “casta” che sta completamente distruggendo un paese, ma che non ne vuole sapere di perdere tutti i benefit accumulati. Sembra quasi una presa per il culo, ma l’unico punto in cui si taglia un benefet è quello in cui si prevedono voli in classe economica per i politici. Mi viene da pensare “poveretti” loro che pagano una miseria per un “umile” pranzo o cena al senato o alla camera, loro che possono andare in tribuna d’onore accompagnati con l’auto blu allo stadio, loro che sanno solo arraffare tutto quello che possono.

Sono dell’idea che se fossero stati tagliati i benefit inutili, ma costosi; le pensioni e gli stipendi d’oro, a questi inetti, forse le mani nelle tasche degli italiani il caro e buon Tremonti non le avrebbe messe. Ma forse lui, di buona scuola socialista sa bene che ciò che è suo è suo, mentre quello che è degli altri è di tutti; quindi perché mettere le mani in tasca propria?

Non ci resta che aspettare di sentire i dettagli della manovra e sperare che non sia troppo aspra, anche se i primi commenti di Berlusconi non fanno ben sperare.

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