“Cartellino rosso alla corruzione”

Forse lo slogan di questa campagna elettorale non lo ricorderete, perché non è mai stata fatta in Italia, bensì in Ecuador. Vi starete domandando dove voglio arrivare. Praticamente nel lontano 2002 al mondiale di calcio in Giappone e Corea del Sud, un certo arbitro ecuadoriano “fece fuori”, con errori e sviste arbitrali da dilettante, ben due nazionali blasonate in favore della piccola e ambiziosa Corea del Sud. Successivamente al mondiale, questo arbitro fece una campagna elettorale (tra l’altro miseramente persa) con questo slogan che ha del ridicolo leggendo quanto segue.

Ora credo vi ricorderete il nome: Byron Moreno (lo potete vedere nella sua “bellezza” nella seguente foto), che oltre a mandarci a casa pagato da un personaggio koreano che stava per entrare in politica; fu pagato successivamente dalla RAI per una presenza in una trasmissione televisiva di puro trash com’era “Stupido Hotel” e infine dagli organizzatori del carnevale di Cento che dietro lauto compenso (si dice tra i 25 e i 30 mila euro), lo ospitarono al carnevale.

Ora che fine ha fatto? Notizia fresca di poche ore fa, danno il “simpatico” arbitro dietro le sbarre in America, per aver cercato di importare dal suo amato Ecuador circa 6 kilogrammi di eroina nascosti tra le mutande. Insomma un personaggio che non abbiamo amato, che non ameremo e che sicuramente il cartellino rosso lo ha dato alla legalità.

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