Questo week-end ci sarà il referendum sul nucleare, dove si vedono contrapposti gli schieramenti del si e del no.
Votare Sì, significa non volere il nucleare in Italia e quindi abrogare i commi del decreto legge 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75, ovvero esprimere la propria preferenza per non fare le centrali nucleari.
Votare No, significa non volere l’abrogazione della sudetta legge e quindi volere le centrali nucleari in Italia.
Tuttavia se voi andate a votare, ma non viene raggiunto il quorum per il referendum, la legge non viene abrogata e quindi vengono fatte le centrali nucleari. Raggiungere il quorum per il referendum significa che almeno il 50% più un elettore, degli aventi diritto al voto vanno ad esprimere la propria preferenza.
I motivi principali del Sì, quindi del non volere le centrali nucleari, sono per la pericolosità delle stesse, dei pericoli di radioattività, dei problemi derivati dallo smaltimento dei rifiuti, perciò sono principalmente per motivi ambientali e di sicurezza. Gli schieramenti del Sì vedono nelle fonti di energia alternative la soluzione contro il nucleare.
I motivi principali del No, ovvero del volere le centrali nucleari in Italia, sono per aver una fonte di energia propria e quindi di non dover più essere dipendenti dagli altri stati produttori. Per loro il rischio ambientale esiste, ma visto che molte centrali nucleari si trovano proprio ai confini italiani, sono convinti del fatto che un incidente all’estero coinvolgerebbe anche l’Italia, perciò preferiscono condividere il rischio con le proprie centrali.
Io sono sempre dell’idea che la verità è nel mezzo, sono d’accordo che in Italia, un paese altamente sismico, è pericoloso avere delle centrali nucleari, ma credo che la vicinanza con le centrali estere non ci renda immuni da eventuali catastrofi. Purtroppo però essendo l’Italia un paese in cui la mafia è in mezzo a tutto, temo che i grandi appalti, come sarebbero quelli per la costruzione di centrali nucleari, potrebbero aggiudicarseli tipi non troppo rassicuranti che non avrebbero nessun remore a costruire le centrali con materiali di scarsa qualità a scapito della sicurezza.
Tuttavia è vero che l’energia è un grosso problema e la costruzione di centrali nucleari potrebbe essere una soluzione, anche perché le fonti di energia alternativa esistono, ma temo che per ottenere tanta produzione quanto quella di una centrale nucleare, si dovrebbero costruire molti apparecchi e di conseguenza inquinare maggiormente.
Per me la soluzione ideale sarebbe quella di chiudere tutte le centrali nucleari, almeno in Europa e di cambiare il nostro stile di vita. Utilizzare di meno auto, computer, televisioni, cellulari e tutte le apparecchiature che per essere utilizzate richiedono l’utilizzo di energia. Sembra qualcosa di utopico e quindi sono più propenso a votare No, però non si sa mai, in caso di vincita dei Sì, forse nei prossimi anni molto cambierà.
Ciao, ho letto il tuo intervento e ne approfitto per condividere un passaggio e porre dei dubbi su un altro.
Apprezzo e credo sia giusta la riflessione sulla riduzione dei consumi e sulla modifica di dinamiche quotidiane legate allo spreco e al consumo. Basterebbe già questo per risparmiare e migliorare la vita nostra e dei nostri figli. Il problema è che per applicare un ragionamento del genere servirebbe avere anche un piano energetico, qualcosa che ci aiuti a capire in quali direzione ci stiamo muovendo, qual è il fabbisogno energetico del nostro Paese, quali piani possono risultare sostenibili, quali no… Ma tutto questo, in Italia, è fantascienza.
Non sono invece d’accordo sulla fantomatica indipendenza che fornirebbe una centrale nucleare: le materie prime dovremo comunque importarle e sono esauribili (come il petrolio) per cui probabilmente sentiremo pesantemente la presenza estera. Anche in termini di costruzione degli impianti. E poi, rimane il grande quesito irrisolto: e le scorie?
Comunque sia, decidere in materia di nucleare non è facile. E nemmeno in merito agli altri quesiti referendari.
ciao Leonardo, ho scritto il post abbastanza di getto perché, nonostante il poco tempo a disposizione, volevo condividere il mio pensiero sul nucleare e sottolineare che la costruzione delle centrali in Italia farebbe ingolosire gli sciacalli della mafia.
Nelle motivazioni di votar si o no, ho riportato quanto mi è entrato in testa dalla flebile campagna elettorale che c’è stata. Quanto mi hai scritto è una delle fondamentali motivazioni dei comitati del Sì, che ho sintetizzato con con la frase inerente allo smaltimento rifiuti. Forse sono stato poco attento io e come mi hai fatto notare, anche reperire le materie prime è un grosso problema che di fatto non ci renderebbe indipendenti. Tuttavia chi promuove il No, tende a non rendere nota questa sfaccettatura.
Per me questi referendum sono stati preparati con troppa superficialità e proprio come hai detto te, per capire meglio il reale fabbisogno energetico in Italia, dovevano essere compiuti degli studi approfonditi.
Sono convinto che la reale soluzione sia quella di abbattere i consumi e di trovare fonti energetiche che ci rendano autonomi, però cambiare la coscienza comune non è facile, basti pensare all’effetto inverso provocato dagli impianti fotovoltaici che fanno consumare più energia ai loro possessori poiché non la pagano..