Quanto siamo tracciati dai nostri dispositivi?

Durante lo sviluppo di Immuni, l’app voluta dal governo italiano per poter effettuare il contact tracing, ovvero il tracciamento delle persone con cui siamo entrati in contatto e le quali vanno avvisate nel caso in cui fossimo positivi dal covid-19, è nata nell’opinione pubblica una nuova problematica.

Questa problematica riguarda il rispetto della privacy e della libertà delle persone, che con un app di contact tracing installata nel telefono, non sarebbero più pienamente libere, ma verrebbero costantemente controllate.

Immuni

Il problema è stato poi ingigantito dal fatto che per funzionare, il telefono deve avere sempre il bluetooth attivo, ma oltre a questo, Immuni chiede la contestuale attivazione della geolocalizzazione (agli utenti che hanno utilizzano smartphone che opera con sistema operativo Andorid). Nonostante Immuni non abbia accesso ai dati del GPS, questa particolare imposizione (causata dal sistema operativo), ha fatto nascere numerosi dubbi agli utenti più sospettosi.

Il vaso di Pandora è stato aperto

Ora che il vaso di Pandora è stato aperto, la domanda che i più paranoici dovrebbero porsi è la seguente: quanto siamo realmente tracciati dai nostri dispositivi?

Aldilà di Immuni, che secondo il mio modesto parere ha troppi limiti per essere realmente utile, l’utilizzo di uno smartphone, di un tablet e (relativamente) in minor misura di un computer, ci porta ad essere realmente spiati.

Google, Apple, Amazon e Facebook sono le aziende che ci conoscono meglio di quanto noi pensiamo. Per esempio avere la geolocalizzazione attiva consente a Google ed Apple di conoscere i nostri spostamenti. Di conseguenza, tramite l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, possono conoscere le nostre abitudini e addirittura i nostri interessi.

Di seguito puoi leggere un estratto proveniente dalla pagina pubblica “Informazioni sul targeting per pubblico” di Google Ads, ovvero il sistema che consente a qualsiasi inserzionista di creare pubblicità a un pubblico con determinati interessi, tra i quali potresti esserci anche tu.

Targetizzazione Google

Come puoi ben leggere, Google non solo è in grado di conoscere i tuoi interessi e le tue passioni, ma anche se stai vivendo un momento importante della tua vita, come una laurea, un trasloco o un matrimonio!

Quello che cerchi, i siti che visiti, le App che scarichi e utilizzi, i video che guardi, gli spostamenti che fai, le persone che chiami o con cui chatti, sono tutte preziose informazioni che vengono raccolte dai soggetti che ti ho menzionato in precedenza.

Tramite l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e di modelli matematici, quelle informazioni vengono elaborate per creare il tuo profilo personale. In questo modo se sei una persona che possiede dei cani, vedrai con più frequenza pubblicità riguardanti i prodotti per cani, piuttosto che prodotti per gatti.

Se ti stai trasferendo in una nuova città, potresti vedere più inserzioni pubblicitarie riguardanti gli affitti o gli elettrodomestici per una nuova casa.

Se Google ti traccia tramite Android, YouTube e i suoi siti partner, Facebook ti traccia con il suo social network, WhatsApp e Instagram, conoscendo fin troppo nel dettaglio le persone con cui ti scrivi con maggiore frequenza.

Se il tuo partner fosse in grado di chiedere a Google o Facebook se hai un amante, loro sarebbero in grado di dire “Sì” o “No” con un’accuratezza del 99,99%.

Come difendersi?

Se vuoi continuare a utilizzare uno smartphone, ci son ben poche soluzioni, devi essere consapevole di fornire alcuni dati a queste big companies.

Saprai che tramite questi dati, ti verranno mostrate pubblicità più pertinenti per te, sperando che non vengano mai trasmessi al tuo partner o a enti governativi, come denunciato da Snowden.

Se invece vuoi disperdere meno dati possibili, devi cambiare alcune abitudini.

Per prima cosa niente smartphone e tablet. Utilizza un vecchio telefonino GSM come il buon caro Nokia 3310.

Niente smartphone
  • Per navigare online utilizza una VPN come per esempio quella offerta da NordVPN.
  • Per comunicare con i tuoi amici utilizza un messenger privato che non archivia e non trasmette informazioni a partner come Google, Facebook, Apple o Amazon.
  • Sul tuo computer scegli un sistema operativo basato su Linux, i più paranoici potrebbero provare a utilizzare Kodachi.
  • Cambia motore di ricerca per effettuare le tue ricerche online. Per esempio DuckDuckGo è un motore di ricerca molto attento alla privacy dei suoi utenti.
  • Evita di iscriverti ai social network e scegli caselle di posta che non vendono i tuoi dati come per esempio ProtonMail.

Per poter proteggere la tua privacy non basta cancellare la cronologia di internet, devi cambiare stile di vita ed essere meno dipendente da smartphone e social network.

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